Nella rete Borghi Autentici, le Marche sono quasi assenti ed in Umbria spicca Fossato di Vico

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13177495_917777091654994_5730926784809340650_nNon esistono solo i Borghi con la bandiera arancione. Ci sono anche i Borghi Autentici d’Italia. Due reti, due percorsi, due decaloghi che però raggiungono lo stesso identico fine:  far prendere consapevolezza alle comunità che il paese è il loro vero patrimonio.

Ma mentre la bandiera arancione è un marchio di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano ai comuni dell’entroterra che non superano i 15.000 abitanti e che mira a potenziare il sistema di offerta turistica e di accoglienza, la rete dei Borghi Autentici d’Italia coinvolge i paesi aderenti intorno ad un’idea semplice ma efficace e pertanto vincente: ossia quella che esiste un modello di sviluppo locale più equo e rispettoso delle tradizioni e delle esigenze semplici delle persone. 

Nelle Marche solo  due paesi, Montedinove e Rotella nell’Ascolano, ne fanno parte. Mentre in Umbria, in provincia di Perugia, sono in quattro (Fossato di Vico, Pietralunga, Monte Santa Maria Tiberina e la frazione di Papiano di Marsciano). In quella di Terni, il paese  di Montegabbione. (Articolo sulla festa di Fossato di Vico il 20 maggio 2016)

Borghi autentici d'italiaQuesta rete si pone come uno strumento che aggrega e aiuta nella sua crescita i paesi che ne fanno parte. In sintesi, mette insieme i paesi che vanno al di là dei loro problemi e del declino ma, consapevoli  di avere risorse ed opportunità, cercano nuove strade per uno sviluppo futuro. Insomma: è l’Italia che ce la vuole fare e che si dà da fare… 

Inseguono un decalogo molto stimolante.

Innanzitutto i Borghi Autentici “sono impegnati in un percorso, talvolta complesso, di miglioramento continuo della struttura urbana, dei servizi verso i cittadini, del contesto sociale, ambientale e culturale per portare ad un graduale e costante incremento della qualità di vita della popolazione“.

L’Associazione Borghi Autentici considera la comunità locale “quale elemento decisivo del proprio disegno di sviluppo. Luogo, contesto umano e culturale,  sinonimo del buon vivere, di gusto, di un saper fare creativo e di una dimensione sociale dolce; una comunità che si apre all’esterno e diviene “Comunità Ospitale” protagonista della nuova Soft Economy”.

Borghi Autentici sostiene che “rappresenta una parte significativa di quell’Italia nascosta, che ogni giorno trova le sue motivazioni per avviare iniziative ed azioni progettuali di sviluppo strategico. È un’Italia che punta sulla riscoperta e riqualificazione della propria identità; un’identità che si manifesta nelle pieghe originali della sua storia, nelle tradizioni dei luoghi, nella loro conformazione morfologica espressa nel paesaggio, nella cultura produttiva artigianale; ossia, in una frase, nel proprio modo di vivere. Borghi Autentici d’Italia, quindi, promuove un percorso articolato di sviluppo in sede locale, un approccio che considera i patrimoni esistenti quali punti di partenza per costruire strategie concrete e attuabili di miglioramento del contesto sociale, ambientale e produttivo locale, partendo dalle risorse e dalle opportunità presenti, allo scopo di elevare le condizioni di vita della popolazione e rendere attraente “lo stare”, il vivere e il lavorare in quel luogo“.

Intenti e finalità che troviamo anche nella Strategia Nazionale delle Aree interne e come progetto di sviluppo allargato all’Appennino nella Carta di Fonte Avellana arricchita, firmata il 14 maggio 2016 a Serra Sant’Abbondio.

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

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