Dare il nome di Costanzo Fagioli ad una via ma anche aiutarlo a ritrovare lo status mai riconosciuto di partigiano
|Pergola – Dai banchi dell’opposizione pergolese, a firma di Graziano Ilari, Giovanni Londei, Simona Guidarelli e Stefano Cuccaroni, è stata depositata in Comune una mozione che propone di intitolare una via o una piazza di Pergola al nome di Costanzo Fagioli, deceduto venerdì 27 maggio a 91 anni.
“Il giovanissimo Costanzo, a 20 anni, non ha esitato a mettere in gioco la sua vita per cercare di salvare quella degli altri, non ha avuto paura di andare incontro al sacrificio e al nemico per evitare altri morti innocenti – spiegano – per questo abbiamo appena depositato una mozione per intitolare una via/strada/piazza a Tino Fagioli, partigiano e capo scout pergolese, altissimo esempio di una vita spesa per il Bene Comune e per la Libertà. Tino è stato un punto di riferimento per tante generazioni di pergolesi che, insieme a lui, sulle orme di Baden Powell, fondatore dello scoutismo, hanno capito che “il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri”. L’intitolazione di una piazza o una via a persone – concludono – che hanno compiuto il Bene Comune è uno strumento per dimostrare apprezzamento, riconoscenza e gratitudine; la storia e la vita di Tino meritano il riconoscimento della sua città. Siamo sicuri che l’intero consiglio comunale convergerà su questa proposta”.
Un omaggio anche ad un grande lavoratore molto al dentro nell’amministrazione del paese. Fu l’economo del Comune di Pergola per quasi quaranta anni e lavorò al fianco di sindaci come Galliano Binotti, il capo del GAP, il Gruppo d’Azione Partigiano di Pergola, od ancora con Aldo Bucarelli e anche con Giorgio Giombini, che durante il funerale lo ha ricordato con parole belle, forti e significative, arrivando perfino a definirlo come “un cittadino tra i più illustri di Pergola“.
Costanzo Fagioli è osannato come capo scout. Ricostruì il gruppo dopo il fascismo, ma è anche ricordato per aver accettato di essere il compagno di Galliano Binotti per portare le mappe della linea Gotica, trafugate dagli uffici di Pesaro, agli alleati a Cabernardi di Sassoferrato. Furono fermati alla Pantana, ma dopo essere stati perquisiti furono rilasciati. E poi quel lungo lavoro di passaparola per evitare morti da parte di quegli “scalmanati” dei partigiani toscani scesi a Pergola. E la triste storia di quell’unico fascista che il GAP non era riuscito ad avvertire. Il che la dice lunga sulla nobiltà insita nei gesti e negli intenti di questi ragazzi pergolesi che con coraggio difesero la libertà e l’Italia tutta.
Ultimamente però Costanzo Fagioli non si dava pace. Per colpa di un errore di trascrizione non gli era stato riconosciuto lo status di Partigiano. Era convinto – e non era il solo – che quest’errore non fosse stato commesso a caso. Affermava che negli uffici di Ancona, specialmente riguardo ai fatti intorno a Pergola, ci fosse stata una mano filo-fascista che aveva modificato i dati. Ma mentre Alcide Evio – l’altro escluso – era intervenuto subito a Roma per essere inserito nella lista dei partigiani, Costanzo Fagioli purtroppo se n’era reso conto solo pochi anni fa. Raccontava che la sua famiglia era stata sempre malmenata da simpatizzanti di destra. Addirittura suo padre era dovuto partire per la Francia, dove lui era nato nel 1924.
Scrisse ovunque. Andò perfino a consegnare un voluminoso dossier all’onorevole Presidente della Camera Laura Boldrini, in visita a Sassoferrato per l’inaugurazione del parco archeominerario di Cabernardi il 5 luglio 2015. Per chi se ne ricorda, era quell’uomo debilitato dal troppo caldo e dalla lunga attesa che i carabinieri avevano fatto salire sulla volante vicino al cancello.
Pertanto, se Pergola vuole onorare la memoria di quest’uomo oltre a dedicargli una via, un corso, magari una piazza, sarebbe altrettanto importante che la città lavorasse per dare a Costanzo Fagioli quel titolo che, per diritti e per il suo operato, gli era più che dovuto.
Véronique Angeletti@riproduzione riservata
Foto di Charly Pergola
Una personalità del genere,importante per tante generazioni di pergolesi grazie alla sua passione “granitica” per lo scoutismo, va riconosciuto il giusto tributo pubblico. A lui come ai tanti pergolesi uomini liberi, che hanno saputo accantonare ogni diversità per unirsi al servizio della comunità. Persone di cui non bisogna perdere la memoria e perciò bene hanno fatto nella loro iniziativa i consiglieri, che incoraggio a continuare su questa strada. Non è l’effimero che fa crescere e migliorare una comunità civica.