La solidarietà delle case a cui manca la federa di un cuscino…
|Frontone – Non è una banale ondata di furti quella che sta colpendo l’entroterra montano. Dall’inizio di giugno, nell’area interna che corre tra Cagli e Sassoferrato, incluso Pergola, denunciati una ventina di furti con scasso. Dati che non tengono conto dei numerosi tentativi. Solo lo scorso fine settimana, a S.S. Abbondio e a Frontone, al ritorno del Palio del Conte, quattro famiglie hanno trovato la loro casa a soqquadro. Sopra Pianello, due dimore isolate; vicino al borgo, una villa sulla provinciale; sono entrati in una casa nella frazione di San Savino ma non sono riusciti in altre del suo vicinato. Paradosso, proprio tre giorni prima era stata indetta dal sindaco Francesco Passetti una riunione sulla sicurezza voluta dai Carabinieri di Pergola per spiegare ai frontonesi le misure di prevenzione e l’importanza di segnalare le targhe di macchine sconosciute.
La risposta al panico che serpeggiava in paese per un brutto fatto di cronaca risalente ad un mese fa. Un’anziana, residente nel quartiere del Ponte, cuore di Frontone, di ritorno delle spese, ha trovato un malvivente incappucciato in casa che l’ha malmenata per farsi svelare dove teneva soldi e gioielli.
Comunque, sono ormai sei settimane che il comprensorio è sotto tiro di delinquenti suddivisi in più bande su cui si indaga per verificare l’eventuale collegamento.
Non ci sono orari. Di mattina, a pranzo, di pomeriggio, di sera oppure di notte. A volte vanno a tentoni; a volte programmano. Aggrediscono in un modo quasi identico: entrano forzando porte o finestre; sono muniti di attrezzi per scardinare ed aprire le casseforti – a Serra hanno usato una mola; nel sentinate la fiamma ossidrica, bruciando tendaggi e poltrone; staccano i quadri dai muri e spostano tappeti per verificare se celano nicchie; controllano l’interno dei camini e delle stufe; svuotano credenze, cassetti ed armadi per fare razzia dei contenuti, preziosi e gioielli. Un fatto però accomuna tutte le case: sfoderano almeno un cuscino per stipare nella federa il bottino. Questo per liberarsi della merce se incrociano le forze dell’ordine e anche ritrovarla con più facilità in un secondo momento. In ogni caso lasciano la gente disperata. Poco importa la somma, hanno rubato affetti, momenti, ricordi; violato l’intimità; causato dolore e pena; per non parlare di quell’assurdo senso di colpa di chi è stato derubato, sotto accusa perché nella propria casa aveva qualcosa di valore!
Intanto, l’U.M. del Catria Nerone per i comuni di Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Frontone e SSAbbondio sta studiando l’installazione di telecamere di video sorveglianze in determinate strade con lettura automatica delle targhe. Sistema che consente in tempo reale di seguire le segnalazioni dei cittadini e di identificare le targhe delle black list. A Pergola, il sistema è già definito. Il comune sta per indire la gara d’appalto.
Véronique Angeletti@civetta.tv
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