Quando la beneficenza si sostituisce allo Stato

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IMG-20170305-WA0012Visso – Impossibile negare: qualcosa non sta funzionando. Racconta poco Beniamino dell’Azienda Pastorello di Cupi ma nei tanti grazie profusi dalla famiglia si capisce che l’altruismo, la beneficenza, la generosità purtroppo fanno le veci dello Stato.

Hanno mille capi ovini, una cinquantina di bovini, venti capre, quattro asini, due cavalli ed una decina di amici a quattro zampe tra cani e gatti. Un’azienda che il terremoto e la neve hanno messo in ginocchio: danneggiati l’abitazione, le stalle e il caseificio. Era stato ricavato in una casetta vecchia e su tre piani. Aveva l’insegna intagliata nel legno ma vantava cuve inox ed una bella grotta. Tra tradizioni e fantasia, la signora produceva formaggi allo zafferano, alle erbe, al fieno, alle foglie di fico, al finocchio, al limone, all’amaro Sibilla, al melograno e al pepe rosa e lasciava stagionare solo le forme adottate dal cliente.

Poi il terremoto, l’inagibilità indotta dagli edifici intorno e mesi di scosse. L’ultima pochi WhatsApp-Image-2017-02-05-at-7.28.47-PM-1-300x169giorni fa, talmente forte che ha staccato lo scaldabagno nel microbagno del modulo prefabbricato residuo del sisma del 97. Loro ancora nello Stato ci credono. Nonostante si sia manifestato tardi e pure in un un modo inopportuno. Hanno appena inaugurato una mega stalla nell’osannato tendone di plastica che non sembra essere stato studiato per resistere al vento persistente ed invadente dei Monti Sibillini sopra i mille metri e nemmeno per far circolare quell’umidità che rischia di far ammalare le bestie stipate in quei tunnel verdi.

Pastorello di Cupi a VissoLa famiglia Ciammaruchi non critica e non si lamenta ma ha lo stesso sguardo della quarantina di persone rimaste ad abitare a Visso. Lo sguardo di chi è affranto. È uno sguardo diverso che va al di là della tristezza per tutto quello che non c’è più, per le case distrutte, le mura millenarie in rovina, le facciate lesionate degli alberghi, per quella Visso, piccola perla turistica che non c’è più. È lo sguardo di chi si sente solo e ha dubbi nello Stato e nei suoi funzionari che, in tutti questi mesi, non hanno trovato il modo di studiare deroghe e clausole per dare risposte celeri ed operative a chi è rimasto senza reddito.

IMG-20170305-WA0013L’ultima beffa? L’aiuto a colpi di milioni annunciato per compensare il mancato reddito sugliPastorello di Cupi a Visso animali. Quello dei milioni già stanziati e programmato per dare un reddito corrispondente al numero degli animali dichiarati dall’azienda sul registro nazionale. Il bando è stato finalmente emanato però con la scadenza al 30 settembre 2017. Tempo tre mesi per fare la conta, le verifiche e se tutto va bene l’esito a fine anno. E per chi, come l’azienda Pastorello di Cupi a Visso con i suoi mille ovini tutti marchiati e dichiarati, contava di prendere subito sessantamila euro per finanziare il trasferimento del caseificio in un luogo sicuro e ricominciare a produrre, c’è solo l’alternativa di bussare alla banca. E le banche, si sa, di questi tempi scommettono solo sul sicuro. Sarà per quello che, a Roma, domani, nella manifestazione dei terremotati indetta dalla Coldiretti, ci sarà anche qualcuno dell’azienda agricola Pastorello di Cupi di Visso. Gli altri devono badare alle bestie.

Véronique Angeletti@civetta.tv

 

70 quintali di fieno, 950 kg di mais, pellet, cibo per cani e gatti per l’Az. Ag. Pastorello di Cupi di Visso

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