Un parco intitolato al cronista sentinate Italo Toni scomparso 38 anni fa in Libano

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DSCN3728Sassoferrato – Il maltempo della scorsa domenica non ha impedito alla comunità di Sassoferrato di rendere il dovuto omaggio, dopo 38 anni, ai due protagonisti di uno dei tanti misteri che hanno contrassegnato la storia dell’Italia contemporanea: Italo Toni e Graziella De Palo, scomparsi in Libano il 2 settembre del 1980.

«Oggi anche la città di Sassoferrato rende omaggio alla memoria dei due giornalisti, con la titolazione del parco attiguo al Parco della Rimembranza, un luogo di memoria per ricordare due persone che hanno contribuito alla costruzione di questo paese», dichiara commosso il sindaco Pesciarelli, sottolineando come questo atto, votato all’unanimità nell’ultimo Consiglio Comunale, è certamente un omaggio alla loro memoria, ma è soprattutto un invito a cercare la verità «perchè senza la verità non ci può essere un Paese veramente libero ed evoluto».

Il ricordo dei due giornalisti, lui sassoferratese trasferitosi a Roma per lavoro, lei giovane giornalista di origini romane, è affidato ad Alvaro Rossi, cugino di Italo, che nel corso di questi anni insieme al resto della famiglia si è battuto a lungo per scoprire la verità e per cercare di sollevare il velo di omertà e silenzio che ha coperto, e copre ancora oggi, questa triste vicenda.

«È accaduto esattamente 38 anni fa, il 2 settembre del 1980 – era un martedì – in Libano, in una Beirut divisa in due e devastata dallo scontro tra le milizie maronite, appoggiate da Israele, e la galassia dei movimenti palestinesi. Erano partiti una ventina di giorni prima per un viaggio autorizzato dall’ufficio romano dell’OLP che li avrebbe portati a visitare i campi dei profughi palestinesi per documentare la precarietà della loro vita quotidiana e descrivere gli orrori di una guerra civile della quale non si vedeva la fine».

Non è riuscito a nascondere la commozione Aldo Toni, fratello di Italo, che in quest’occasione ha riservato un pensiero al padre, vissuto per anni in attesa di conoscere le sorti del figlio senza riuscirci. «L’unica nota positiva» racconta «è che il ricordo di Italo sarà per sempre l’immagine di un uomo giovane, coi capelli corvini; il tempo non avrà lasciato su di lui i danni che inevitabilmente produce. Sarà sempre cinquantenne».

Tante le testimonianze di coloro che avevano conosciuto i due giornalisti o che hanno vissuto la loro vicenda attraverso il dolore dei familiari e la loro volontà di scoprire la verità, come il cugino di Graziella che non l’ha conosciuta personalmente ma solo attraverso i racconti di famiglia; questo non gli ha impedito di onorarne la memoria riuscendo, non senza resistenze, a far inserire i loro nomi nella lunga lista di coloro che sono morti vittime di mafie e terrorismo.

Un’iniziativa importante dunque quella del Comune di Sassoferrato, perché la semplice targa con il nome di Italo e Graziella rimarrà per sempre come monito a ricordare la loro storia, a far sì che anche le generazioni future si interroghino sulla loro vicenda e magari continuino a perseguire quella verità che è il fondamento di uno Stato democratico.

Pamela Damiani@civetta.tv

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