Prelievi di sangue scortati dalla Polizia Municipale #Sassoferrato

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Ospedale di Comunità Sant'Antonio Abate di Sassoferrato

Ospedale di Comunità Sant’Antonio Abate di Sassoferrato

Sassoferrato – Prelievi sotto scorta sabato mattina. Pasqua con tanto di sorpresa per il laboratorio analisi dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Medici e tecnici si sono visti consegnare alle 11, dalle mani di due agenti della polizia municipale di Sassoferrato, i prelievi appena eseguiti dell’ospedale di comunità Sant’Antonio Abate.

Nessuno dell’Azienda sanitaria si era presentato per ritirarli. Il disservizio è grave, inceppa un’operazione che, seppur di routine, è fondamentale per garantire il controllo delle cure ai ricoverati della Residenza Sanitaria Assistita e delle Cure Intermedie del nosocomio sentinate. Il che ha fatto scattare il sindaco Ugo Pesciarelli, il quale come autorità dell’igiene e salute dei cittadini, ha incaricato gli agenti della municipale a fare da scorta ai prelievi e a portarli di persona a Fabriano.

«Sono indignato di quello che è successo – protesta il sindaco sentinate –. Questo fatto sarà in cima alle mie proteste quando incontrerò il presidente Ceriscioli e il direttore dell’azienda sanitaria regionale Marini per discutere dei problemi socio-sanitari del comprensorio il 12 maggio prossimo». Il sindaco inoltre non esclude di esporre denuncia: si tratta di un’interruzione di pubblico servizio.

Intanto emerge che il disguido è legato ad una riorganizzazione che non tiene conto della carenza di personale. Finora, e da anni, il trasferimento dei prelievi rientrava nei compiti dei due manutentori del Sant’Antonio Abate. Servizio però che monopolizzava parte della loro mattinata e che, dopo valutazione, si è deciso non dovesse più rientrare nelle mansioni del reparto manutenzione. Considerazione che ha portato ad affidare il ritiro dei prelievi del centro periferico di Sassoferrato al reparto “logistica ed acquisti”. «Servizio – affermano i delegati Rsu Cgil Area vasta2 – che come tutti gli altri comparti dell’Asur poggia su un numero di persone che, purtroppo, si contano su una mano».

Pertanto, sabato, è stata l’assenza giustificata della persona incaricata del ritiro ad aver inceppato la macchina organizzativa. «Ciò nonnostante – insiste la Rsu Cgil – questa persona ha anticipato il problema consegnando di venerdì un certificato per malattia ad un organico Asur apparentemente stravolto dal fine settimana di Pasqua visto e considerato che i dirigenti interessati risultano in ferie e nessuno è reperibile».

Véronique Angeletti@civetta.tv

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