…E facemmo saltare il ponte
|Carissimi cittadini vi racconto una storia vera. Era la sera del 4 o 5 luglio1944, il comandante (Ferruccio) del 3° battaglione, decise di interrompere la strada, Sassoferrato–Scheggia che nelle notti era molto transitata da mezzi importanti tedeschi, perciò doveva, ad ogni costo chiuderla. I partigiani guastatori erano del gruppo Loretellii. La copertura, mentre i guastatori preparavano i fornelli per le mine, eravamo noi del gruppo Cacciatori del Foria. I guastatori lavoravano fra il transito di un mezzo ed un’altro, era rischiosissimo. Finito di caricare le mine misero le miccie rapide e aspettarono, ben nascosti e riparati, come si presentò un mezzo, i guastatori accesero la mina di sinistra venendo da Scheggia, metà ponte salto: il tedesco che guidava la trattrice si buttò tutto sulla destra; saltò anche la seconda mina mentre il mezzo era era sopra il ponte. Noi sentimmo un rumore di ferraglia, era la trattrice ed il cannone che precipitava dal ponte. Dopo una mezzora che tutto era calmo andammo a vedere ed estraemmo i sei tedeschi morti e li mettemmo sul greto del fiume. Era un grosso mezzo, trattrice e cannone da 105 prolungato.
Per i partigiani dello Strega è stata una azione di grande merito.
Quel mezzo di distruzione, finita la guerra, lo recuperò la ditta Giovanni (Nanni) Toni di Sassoferrato per costruire mezzi di pace.
Woner Lisardi