Storie di Rocche e di rocce… Rotondo
|Sassoferrato – Sulla Rocca di Rotondo le notizie sono piuttosto scarse: lo storico Pagnani[1] ci dice che il documento più antico riguardante il castello e la fortezza di Rotondo risale al 1078, definita come una delle migliori fortezze del territorio sentinate, nonché una delle più antiche. Anche lo storico Villani[2] cita il documento del 1078 come prima menzione del castello di Rotondo definendolo “ai confini di una serie di terre donate a Fonte Avellana da un certo Sansone fu Corvo di legge longobarda”. In effetti la presenza di Rotondo nei documenti avellaniti continua per diversi secoli, finchè il castello non diviene feudo dei conti Atti di Sassoferrato che procedettero nel corso del XIV sec. al restauro della Rocca e alla costruzione di mura intorno all’abitato: tracce di questi lavori sono testimoniate dalla presenza dello stemma araldico conservato sulla porta d’ingresso del castello. Pagnani scrive inoltre che nel 1477 la fortezza era in mano al celebre umanista Niccolò Perotti anche se il papa Sisto IV gli ordinò di consegnarla al legato della Marca.
Dalla fine del XVIII secolo Rotondo, come gli altri castelli della zona, perde gradualmente importanza e il decadimento istituzionale, militare e difensivo, unito a fattori sociali ed economici, ne provoca il progressivo abbandono con conseguente deperimento delle costruzioni.Nel 1754 già si registra un pronunciato degrado delle strutture difensive e un elevato numero di case fatiscenti o demolite. La Rocca, ormai in grave stato di abbandono, venne restaurata nel 1954 dalla Soprintendenza ai Monumenti di Ancona per evitare possibili danni alle adiacenti abitazioni, ma fu squarciata nella parte superiore da un fulmine solamente pochi anni dopo; la porzione in rovina dell’edificio sarebbe perciò stata smantellata e le macerie inglobate all’interno della struttura residua. Nel corso del 2014 il Comune di Sassoferrato, grazie ai fondi concessi dal GAL Colli Esini nell’ambito del finanziamento relativo ad interventi di “Tutela e Riqualificazione del Territorio Rurale. Interventi di recupero di beni culturali minori in funzione della fruizione turistica”, ha proceduto ai lavori di consolidamento della Rocca necessari per la riqualificazione dell’area che oggi è stata restituita alla fruizione pubblica ed utilizzata come torre panoramica.
Pamela Damiani
La prima foto in assoluto è la Rocca in rovina. Quella immediatamente sotto è la Rocca restaurata fotografata con la stessa angolazione, foto prese dal sito Iluoghidelsilenzio.
[1] Pagnani 1975 = A. Pagnani, Storia di Sassoferrato, pag. 285-289, Fabriano 1975 (2^edizione).
[2] Villani 1999 = V. Villani, Sassoferrato. Il castello e il territorio comunale dalle origini all’età comunale (secoli XI – XIII), pp. 32-35, Sassoferrato 1999.