In gita sul Catria
Monte Catria – Fin dall’antichità, il Catria è stato venerato. I Galli Senoni lo ritenevano sacro. Fu infatti ritrovato, quando nel 1901 si piantò la grande croce di ferro, voluta da Papa Leone XII a ricordo del Giubileo del 1900, un bronzetto votivo di fattura romano-gallica. Con il suoi 1701 metri è la cima più alta del pesarese e segna il confine tra l’Umbria e le Marche diviso tra i comuni di Cagli, Cantiano, Frontone e Serra Sant’Abbondio in provincia di Pesaro Urbino e, in provincia di Perugia, con Scheggia e Pascelupo.
Il monte Catria è citato da Dante Aligheri nel XXI canto del Paradiso ricordando l’eremo di Fonte Avellana.
Forse perchè il Catria è un monte particolare che affascina ed invita alla calma e alle riflessioni, è lo scrigno non solo dell’illustre eremo camaldolese, che nei secoli ha ospitato più di 70 Beati e Santi, ma ha ai suoi piedi Santa Maria di Sitria e la splendida Sant’Emiliano in Congiuntoli.
Per i geologi, il Catria è un “atlante geologico“. Le sue rocce testimoniano diverse epoche; per i botanici, un ricchissimo ecosistema dove ci sono specie particolari e 8 aree floristiche protette; un ecosistema perfetto per i faunisti e pure per i biologi. Il Catria ospita di fatto la rara “cotrunice appenninica” e lo “scazzone”, un piccolo pesce che vive in acque purissime, protetto perché relitto glaciale, e le rarissime salamandrine dagli occhiali e le salamandrine pezzata..
Il Catria però è soprattutto la montagna della gente. Le sue terre sono di proprietà di ben tre comunanze agrarie che mettono a disposizioni degli escursionisti diversi rifugi montani ed ospita centinaia di sentieri – in molti segnati dal Cai – tra cui il Sentiero Europa, il Sentiero Frassati e il Sentiero Italia. Ed è anche il luogo dove si alleva il famoso Cavallo del Catria.
http://www.lalupusinfabula.it/
Luogo di divertimento, diventa un comprensorio sciistico d’inverno, il Kinderland Adventure Park nelle altre stagioni ed un bike park.
La sua funivia regala un panorama mozzafiato.
Informazioni a cura della redazione di Sassoferrato.tv
Si ringrazia per le foto e il video “bike” Mirko Ravaioli e Lupus in Fabula per le foto delle escursioni e della flora nonchè quella, splendida, dei cavalli del Catria
Per approfondire …
“50 anni di festa della montagna” a cura di Guido Giovagnoli
Conosco molto bene anche la Badia di SITRIA perchè durante la RESISTENZA dormii dentro il carcere di S: Romualdo–La prima notte ripnsai al Miracolo del Santo, che quando i confratelli gli portarono i cibo, lui lo rifiutò perchè erano pesci arrosto . Il Santo li fece rigettare nel ruscello lì vicino. I pesci arrostiti appena toccarono l’ acqua, ricominciaron a nuotare–
Conosco molto bene anche la badia di SITRIA perchè durante la RESISTENZA fui costretto a dormire per diverse notti nel carcere di San Romualdo, la prima notte ripensai a S.Romualdo quando gli portaeono per cibo dei pesci cotti e il Santo li rifiutò e fece ributtare i pesci cotti che, come toccarono l’cquqa ,i pesci cominciarono a nuotare perchè vivi– Fu il Miracolo del Santo–
Sono salito la prima volta fin sulla Croce del Catria quando avevo 17 nni. Allora la Croce non aveva le braccia portate via dal vento, Ma alla sua base aveva ancora la Cappellina tutta completa, con la piccola Croce sull’Altare- Ci salii ancora durante la Resistenza come partigiano di scorta ad un ufficiale inglese con Radio Trasmittenteera nel dicembre 1944- Per RICORDO :L’ufficiale inglese si chiamava, George Wiliam Devinson-