Pergola Liberata, 71 anni fa
|PERGOLA – Oggi, è il 71 esimo anniversario della liberazione di Pergola. Liberazione ad opera del IX reparto d’assalto comandato dal capitano De Gennaro che subito si trovò affianco i 25 partigiani comandati dal generale Alarico Albertini, all’epoca tenente. Furono proprio due di loro a compiere un’azione che accelerò la fine della guerra ed evitò ulteriori inutili morti. Azione che consentì a Churchill e al Generale Alexander, presenti a Montemaggiore al Metauro, di sfondare la linea Gotica costruita dai tedeschi da Carrara fino a Pesaro per rallentare l’avanzata degli alleati. “Le mappe – spiega Costanzo Fagioli, oggi 91enne – riguardavano una fascia lunga quindici chilometri e larga sette ed indicavano difese, uomini, mezzi, mine anti-uomini, anticarro e i varchi liberi”. L’ex economo del comune, tuttora capo scout, precisa: “Avevo solo 20 anni, sapevo che il finto bastone da passeggio conteneva documenti pericolosi. Ma gli ordini erano ordini e con Galliano Binotti, sindaco di Pergola dal 50 al 57, avevamo un’immensa voglia di libertà”. Accompagnato da Aldo Bucarelli, oggi presidente dell’ANPI di Pergola, sindaco dal 57 fino al 75, Costanzo Fagioli è ritornato sul ponte della Pantana. Lì dove 71 anni fa, il 11 agosto, era stato perquisito dai tedeschi che presidiavano il ponte minato e non controllarono il famoso bastone. “Mai questi 14 chilometri fino alla miniera di zolfo di Cabernardi, sotto controllo degli alleati a cui dovevamo consegnare i documenti, mi sono parsi così lunghi”. Racconta l’episodio con orgoglio ed amarezza. Perché gli è stato riconosciuto lo stato di partigiano ma non quello di combattente. “Sono stato ingiustamente cancellato dall’elenco dei militari. La ripicca di un fascista rimasto in carica ad Ancona”. Adesso le carte sono nelle mani della presidente della Camera Laura Boldrini.
Véronique Angeletti