Attacco all’arte, Cristallini ritira le sue opere

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facebook_1439990365661Sassoferrato – “Estarte”,  in corso nella chiesa di San Giuseppe, nella piazza principale del castello, doveva essere una semplice mostra d’arte.  Di quelle dove artisti emergenti ed affermati, legati al sentinate, avevano deciso di esporre fino alla fine di agosto le loro opere. Artisti che hanno sempre palesato la loro diversità nelle idee, nelle tecniche,  nelle loro visioni ed interpretazioni dimostrando l’abisso che esiste tra chi disegna, dipinge e fotografa e chi si esprime con il pennello, l’occhio dell’obiettivo ed installazioni.  Opere che si riconoscono perché non sono mai facili da leggere e lasciano strascichi d’incomprensione che, in chi è sensibile, aiutano a perfezionare la sua educazione all’Arte.
Estarte 2015

La mostra è stata inaugurata  mercoledì 5 agosto con un allestimento sobrio e luci ben modulate. All’entrata, un quaderno ben aperto per accogliere firme, complimenti e critiche e al centro dello spazio, un immenso tavolo per ospitare biglietti e pieghevoli tanto per sottolineare l’indipendenza di ognuno nella collettiva.

20150813_222915Ciò fino al pomeriggio di venerdì 7, quando Bruno Cristallini decide di togliere tutte le sue opere. Lo fa per “autodifesa”. Teme il loro danneggiamento. “Le critiche – commenta a caldo – sono sempre ben accolte perché consentono di chiarire quello che l’artista cerca di rappresentare. In questo caso, tuttavia, non mi è stata data l’opportunità di spiegare le mie opere perché qualcuno ha provato a manomettere uno dei miei quadri rischiando di rovinarlo. Pertanto – conclude – proprio per autodifesa, ho tolto tutta la serie lasciando il mio nome sulla parete vuota”.
20150813_222922Tutti gli artisti della collettiva hanno ovviamente preso posizione mettendo al posto  una lettera-manifesto nella quale affermano che “il gesto è estremamente lesivo della libertà di espressione,  che si sentono offesi dell’atto e solidali con Bruno Cristallini. Ragione per cui intendono in un prossimo futuro  invitare artisti, storici del arte e critici ad un pubblico dibattito”.

Paola Ballanti, Simona Barbaresi, Massimo Bardelli, Silvia Caldarigi, Bruno Cristallini, Lucia Ottavi, Fiorella Pasquini, Claudio Pezzetta, Caterina Prato, Giulio Santoreri, Ezio Tambini -fino al 31 agosto

Véronique Angeletti

Per approfondire…

20150808_151112Bruno Cristallini non ha denunciato il fatto ma semplicemente preferito togliere le sue opere dalla mostra. Il quadro manomesso riproduce fotograficamente su tela la Madonna di Giovan Battista Salvi. Culla il suo bambino Gesù e poggia la testa sull’altra mano- dal pugno chiuso, l’artista ha fatto uscire un vero preservativo  che, per ragioni  ignote, qualcuno, prima ha cercato di togliere senza riuscire a sfilarlo – il condom era siliconato sul retro -; poi, proprio per manifestare la sua disapprovazione, ha voluto nascondere incollando sulla mano un foglio di carta. Bruno Cristallini quando spiega le sue ultime opere, subito esclude il carattere antireligioso. “Il quadro è solo in apparenza lesivo della dignità di Maria. In realtà ho cercato di ricordare la centralità di Dio 20150808_151709nella creazione dell’uomo. Perché la Madonna – precisa – con il profilattico deve essere vista in tutta la sua dimensione di Vergine che ebbe il suo bambino con lo spirito di Dio.  Il preservativo e la scritta ” Di(o) chi è ? ” non solo fa allusione 20150808_151852 (1)alla domanda di quel professore in una nota pubblicità sul condom trovato in classe  ma cerca di sollevare una riflessione su “Dio, chi è?”  e pone il problema della Scienza che si sta sostituendo a Dio nella procreazione ed obbedisce a logiche che pongono problemi etici, morali e religiosi”.

Véronique Angeletti

Sempre per approfondire…

20150808_151805Bruno Cristallini, classe 1949, inizia il suo percorso frequentando prima l’istituto d’Arte di Cagli, e, poi, l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Nella sua carriera compie ricerche diverse. Inizia in ambito accademico con il figurativo, ritraendo le modelle durante le lezioni, ma lascia poi spazio a studi legati al metafisico, al surreale, all’astratto, al pop, dedicandosi a varie tecniche. Renato Bruscaglia, Alberto Boatto, Rodolfo Aricò e, soprattutto, Concetto Pozzati, con il quale si diploma, sono i maestri che influiscono sul suo stile. L’arte contemporanea è uno specchio del mondo, un’espressione della realtà che ci circonda e del tentativo di comprenderla. L’arte contemporanea siamo noi, così come ci vediamo nello specchio del presente. Bruno Cristallini, con i suoi lavori, ci trascina nel suo monde interiore, nella sua visione della realtà e  si fa interprete del proprio tempo. Attraverso il suo viaggio nel mondo sconfinato dell’arte contemporanea, Bruno ci spinge a pensare, a riflettere, a meditare sulla nostra contemporaneità e sulla nostra civiltà. Nelle opere dell’artista ognuno di noi può individuare e leggere aspetti universali e allo stesso tempo personali. Nel 1980, Bruno decide di interromepre e di abbandonare la produzione artistica, addirittura distrugge la maggior parte dei suoi lavori. Si dedica a tempio pieno all’attività di orafo. Ma l’arte non è semplicemente un mestiere, rimane comunque nella sua anima, tanto che nel 2009, Bruno sente di dover ricominciare e decide di rinascere.

Tratto da “Tra gioco e riflessione Bruno Cristallini” a firma di Arianna Bardelli

Riflessioni …

20150808_151709Censura o gesta spontaneo, intanto chi ha voluto con questo fatto criticare è rimasto anonimo e non ha avuto il coraggio delle sue opinioni. Indipendentemente dall’opera, che piaccia o no, scuote l’idea stessa della censura. Ossia l’idea di limitare la libertà di espressione. E’ vero anche che il concetto si rovescia per chi si lamenta dell’abuso di questa libertà e denuncia perché si sente offesa e vittima. Esiste però un dato di fatto. Che l’artista, quando crea, sa bene che con la sua opera creerà provocazioni. Anzi le cerca. E’ vero che molte volte,  sono pilotate proprio dal mercato dell’arte al fine di creare quella notorietà in grado di anabolizzare quotazioni e visite nelle gallerie, tuttavia, in tanti altri casi, come in questa mostra, si intuisce che l’artista cerca  di intavolare un dialogo, una riflessione, di essere l’eco, lo specchio di un movimento e si fa denuncia nel tentativo di risvegliare discussioni e coscienze.

Véronique Angeletti

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