Trivelle: la Regione con i 16 comuni nel fronte del “no”

Condividi su Facebook

20150924_214442Mondavio – Ci sono novità sul fronte trivelle nelle valli del Metauro e del Cesano. Novità non tanto sul piano tecnico, perché nonostante la corsa contro il tempo, ancora purtroppo tutto tace.  Colpa dei Ministeri sia quello dello Sviluppo Economico dove è stato depositato  il progetto “Monte Porzio”; sia di quello dell’Ambiente, che ha l’incarico della valutazione d’impatto ambientale. Non rispondono alle richieste d’informazioni  dei sindaci e dunque degli uffici comunali, degli attivisti, che non riescono a sviscerare il dossier per elaborare una propria perizia sul progetto della Mac Oil Spa. La società che chiede il permesso di ricercare idrocarburi su  210 chilometri quadrati di terra ferma da Senigallia fino a Barchi sconvolgendo 16 comuni tra le province di Pesaro e di Ancona.  Un progetto giudicato strategico che rimane negli uffici del governo centrale e che insegue un iter che dovrebbe concludersi fra non più di 150 giorni.

Allora dove sono le novità ? Sono sul fronte del “No” . Un fronte che non è il solito comitato di cittadini coordinati in rete che combatte per il diritto di esprimersi sul proprio territorio, ma un fronte dove, affianco agli ambientalisti, ci sono i sindaci, le  amministrazioni e questa volta pure la Regione.

“Il caso Mac Oil, non sarà come la turbo gas di Corinaldo. La Regione Marche sta affianco a noi “, afferma Federico Talè.  Una voce che pesa quale  ex sindaCONF-STAMPA-FEDERICO-TALE-2co ma più di tutto come consigliere eletto all’assemblea legislativa regionale. Una presa di posizione che esprime nel seno di una riunione affollata, organizzata mercoledì sera da Fuoritempo, a San Michele al Fiume, gruppo tra i primi a mobilitare la cittadinanza per reagire contro il progetto Mac Oil.  Tra il pubblico, ci sono i sindaci e molti amministratori di Mondavio, Monte Porzio, Corinaldo, San Giorgio, in collegamento con gli altri 12 consigli 20150924_231951comunali.  La riunione, in apparenza, ha una valenza tecnica.  Il geologo Andrea Dignani  è stato invitato per spiegare la geomorfologia del sottosuolo, le ragioni della ricerca e il come – seppur siano giacimenti poveri e di non buona qualità – saranno pompati idrocarburi in queste valli tranquille sorvegliate dal Catria e dal Nerone.  Ma di fatto si pone come una riunione politica del fronte del “No” dove sonno schierati la cittadinanza e le amministrazioni di 16 comuni che hanno un idea ben precisa del loro futuro.

Un futuro che sono decisi a sbandierare davanti ai Ministeri, al Governo, prima ancora che si arriva all’intesa con la Regione perché , a questo punto, con lo Sblocca Italia, la Regione da solo un parere consultivo e non vincolant e siccome le trivelle sono considerate settore strategico…

Véronique Angeletti@riproduzione riservata

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *