Piovono massi: vietato il transito sulla Clementina

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Massi Gola della Rossa

Serra San Quirico – Durante questo fine settimana, massi giganteschi sono caduti  sulla Clementina, l’antica arteria che attraversa la Gola della Rossa. A poche centinaia di metri dalla tanto contestata barra, simbolo, dal 2010, dell’ordinanza comunale di divieto assoluto di transito. (Salvo per i mezzi a servizio delle attività estrattive – eccezione ottenuta dai cavatori con tanto di ricorso in tribunale – superata oggi dalla galleria che collega i due siti estrattivi con l’uscita dal lato Monte Murano). Un divieto assoluto di cui tutti si facevano beffe passando, perfino strisciando, sotto la barra, pure con la bici perché la Gola della Rossa è troppo bella e troppo magica.

Poi, l’ennesimo incidente. E che incidente. I massi caduti con la pioggia dell’ultimo fine settimane sono enormi. Grandi quanto un’utilitaria. Questa volta non ci si può limitare a ripulire l’assetto stradale ma è d’obbligo identificare da dove provengono e verificare la presenza di altre rocce pericolanti.

Pertanto in questi giorni, su richiesta specifica del comune di Serra San Quirico, e previo accordo dei privati proprietari delle falesie, i rocciatori del Cai si sono arrampicati per accertarsi dello stato dei luoghi e confermato che, senza uno studio tecnico accurato dell’ambiente, non si può programmare la bonifica od il cosiddetto “sgaggio”. Ragion per cui il sindaco Tommaso Borri ha indetto un summit chiedendo la presenza di esperti dell’Autorità di Bacino e del servizio idrogeologia della regione Marche.

Un team che dovrà non solo interessarsi della friabilità naturale delle falesie ma anche della forza di erosione del fiume Esino. La Clementina, tuttora, ha una cinquantina di metri di carreggiata distrutta dalla tempesta di San Martino del 2013. Una situazione che il piccolo comune  intende affrontare rivolgendosi agli enti sovracomunali non solo per ottenere un’assistenza scientifica ma anche  finanziamenti a nome del comprensorio. Perché la Clementina non è una banale strada di competenza comunale ma  una strada al servizio di un’area interna.

Certo non è nevralgica come quella della Gola di Frasassi, strada fondamentale  per il traffico delle merci e delle persone, ma lo è per i residenti, le persone e la mobilità lenta come unica alternativa all’attuale SS76 che Quadrilatero Spa sta trasformando in quattro corsie. Il che motiva la nascita del comitato “Riprendiamocilastrada” in sua difesa. Comitato che domenica 8 maggio, su richiesta di numerosi gruppi ciclistici venuti da ogni dove, aveva organizzato una manifestazione di protesta con tanto di pettorina con la scritta “Multateci tutti”.

Di fatto, la Clementina non è solo una strada storica ma tuttora l’unica via che collega direttamente Pontechiaradovo di Genga e soprattutto Palombara al paese di Serra San Quirico e alla Vallesina. Per i 17 residenti di Palombara passare per Camponocecchio significa attraversare un passaggio a livello che, sommandosi i tempi di attesa, è chiuso quasi otto ore al giorno. Il che preoccupa – e molto – la popolazione sulla tempestività degli spostamenti di medici ed ambulanza in caso di emergenza-urgenza.

Inoltre questa è l’unica strada di collegamento diretto tra Genga e Serra per pedoni, biciclette e mezzi di piccola cilindrata. Certo, esiste anche una via che passa per Castelletta di Fabriano e pure quella per Cerqueto, ma è un bel sali-scendi e sono tanti i chilometri in più.

Infine, la Clementina fa parte di un percorso ciclo-pedonale di alto valore turistico che coinvolge tanti comuni, da Jesi fino a Sassoferrato. Un progetto importante che dà un plus all’appeal del territorio e all’offerta sul mercato del tempo libero proprio in un momento in cui la politica afferma la necessità di potenziare economie alternative come la cultura e il turismo per mitigare il peso di quella ormai in crisi generata dai distretti industriali e manifatturieri. Il che significa che investire sulla Gola della Rossa non sarebbe solo un dovere nei confronti della sicurezza ma anche un modo per concretizzare la dimensione “tempo libero” di un’offerta comprensoriale collegando i paesi a Genga e alle sue Grotte, il cuore turistico dell’entroterra che ogni anno vanta 200mila visite.

Véronique Angeletti@riproduzioneriservata

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