Oggi, Whirlpool, a Melano, ha inaugurato la “Fabbrica Modello”
|Fabriano – Che lo stabilimento di Melano fosse il punto di riferimento per i piani cottura della Whirlpool era noto. Che Melano avrebbe innovato nelle sue linee di produzione e nel metodo, era facile intuirlo. Ma che Melano si presentasse come la fabbrica del futuro, pronta per l’industria 4.0, non erano in tanti ad averlo capito. Oggi, con l’inaugurazione, il gruppo Whirlpool fa l’outing. E lo fa schierando dietro al taglio del nastro i suoi vertici, Esther Berrozpe Galindo, Presidente di Whirlpool EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), Vice Presidente di Whirlpool Corporation e Davide Castiglioni, AD Italia e Vice Presidente Operazioni Industriali Whirlpool EMEA.
Di sicuro, all’open day spicca la presenza del Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, come quella di Fabrizio Costa, Capo di Gabinetto della Regione Marche in rappresentanza del Presidente Ceriscioli, e anche di Giancarlo Sagramola, il sindaco di Fabriano. Come significative sono le presenze di Francesco Merloni dell’Ariston Thermo o Francesco Casoli di Elica Corporation che detiene il 12,54% della Whirlpool Europe srl e del vescovo Stefano Russo. Però, il fatto che al taglio del nastro sia stato chiamato Francesco Biocco, operaio con 39 anni di anzianità, ha fatto la differenza. Ha generato quel collante tra Whirlpool e i suoi lavoratori dal “pile” blu e nero che, per tanti anni, hanno lavorato con la “felpa grigia” a marchio Indesit e addirittura indossando il “camicione” con il logo dell’Ariston.
Ma parliamo di Melano. Sembra esagerato ma appare come La Fabbrica per antonomasia. Soprattutto per chi l’ha conosciuta dai tempi dei frigoriferi con l’incubo poliuretano, il calore del reparto plastica, e le biciclette che sfrecciavano da tutte le parti. In tutto sono 14 le linee di assemblaggio che, a piena potenzialità produttiva, raggiungono i due milioni di unità l’anno. È uno stabilimento d’eccellenza, un polo tecnologico, dove si attivano processi all’avanguardia che, sul piano investimenti, ha monopolizzato oltre 14 milioni di euro, ai quali seguiranno ulteriori 9 nei prossimi due anni. Una parte dei 220 milioni di euro in processi, prodotti e ricerca e sviluppo su un totale di oltre 500 previsti entro il 2018 dedicati ai sei siti industriali italiani, ognuno con una sua missione specifica, tra gli impegni del Piano Industriale Italia siglato nel luglio del 2015.
Sono in 730 a lavorarci. A dicembre hanno seguito un ciclo di tre giorni di formazione. E sono loro quelli che davvero rappresentano concretamente gli impegni presi con il governo, le regioni e le organizzazioni sindacali. Loro a cui l’Ad Italia Davide Castiglioni, si è rivolto con un complimento di cui tutti colgono le sfumature e le implicazioni, quello di far parte di un “territorio dal DNA vincente.”
“Sono orgogliosa di essere qui, in un giorno che rappresenta molto più di un nuovo inizio” ha commentato il presidente Esther Berrozpe Galindo. “È la conferma di un percorso che Whirlpool ha intrapreso con le persone di questo territorio, il Fabrianese e la Regione Marche, colpiti troppo duramente in quest’ultimo periodo. È infine un impegno con l’Italia e una responsabilità condivisa con le Istituzioni di questo Paese, in cui Whirlpool crede e dove sceglie di investire per alimentare la crescita del business e del sistema economico italiano.”
Fiducia negli impegni presi ma fiducia “verso la ripresa economica e produttiva del Paese e di questa terra” ha precisato la Vice Ministro dello Sviluppo Economico. “Una fiducia testimoniata da parte del Governo Renzi poco meno di due anni fa, con la firma a Palazzo Chigi dell’Accordo quadro, con il quale si è dato sostegno a Whirlpool e ai suoi lavoratori nella riorganizzazione della compagine produttiva. Abbiamo fatto in modo, con il lavoro e la collaborazione di tutti, che un territorio da sempre specializzato nel settore degli elettrodomestici e che nel corso dei decenni ha rappresentato un polo produttivo di eccellenza del Made in Italy, ritornasse ad essere altamente attrattivo per una multinazionale come Whirlpool. Un investimento importante, non solo in termini economici, ma soprattutto in termini di speranza, passione, talenti, del quale dobbiamo essere orgogliosi”. Estratto intervista Vice Ministro allo Sviluppo Economico sull’Industria 4.0
Anche il Sindaco di Fabriano manifesta la sua contentezza. “È un segnale di speranza in una terra provata dalla crisi, ferita dal terremoto ma non piegata. Continua una storia di lavoro nella nostra Città che i fabrianesi sapranno ricambiare con il loro impegno come hanno sempre fatto.”
Visitare la fabbrica è scoprire un mondo dove l’automazione industriale è integrata con nuove tecnologie produttive che aumentano la produttività, la qualità del prodotto e migliorano le condizioni di lavoro. “Da ex medico di fabbrica dell’Antonio Merloni – interviene il dottore Giorgio Saitta, attuale assessore alle politiche sociali del comune di Fabriano – rimango stupito dagli accorgimenti ed attenzioni e dalla cultura sicurezza-ambiente dei lavoratori”. Non a caso, lo stabilimento si vanta di aver ottenuto le maggiori e più importanti certificazioni per la qualità e l’efficienza dei sistemi di gestione ambiente, salute e sicurezza.
La storia di oggi parla solo di piani di cottura. A gas, elettrici che rappresentano 88,6% della produzione totale, o ad induzione ma anche blocchi molto speciali, modelli su misura, pezzi unici. Però per essere completa, alla storia della Fabbrica Modello è necessario aggiungere altri racconti. Uno che narra di una fusione complessa tra la filosofia produttiva e il modus operandi di due grandi gruppi, Whirlpool ed Indesit; un altro che parla dell’aggregazione tra quelli che lavoravano ad Albacina, dove in tanti vengono dalla Vallesina, e quelli che lavoravano a Melano e in molti vengono dall’entroterra montano; ed è una storia che ha un epilogo che posiziona Fabriano e il suo comprensorio come un punto saldo e irremovibile del piano industriale di Esther Berrozpe Galindo, presidente di Whirlpool EME. Quello che finora era stato minacciato dalla spada di Damocle brandita a turno ed in ordine dagli A.D. Caio, Guerra e anche Milani.
Véronique Angeletti@civetta.tv
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