Si “scordano” un divano per strada e la rete si mobilita per rintracciarli

Sassoferrato –  Consegnano una nuova poltrona nel centro storico di Fabriano, ritirano il vecchio divano ma lo “scordano” davanti al cimitero di Cabernardi, sulla strada che collega Sassoferrato al pesarese. Una dimenticanza che ha fatto arrabbiare – ed è un eufemismo – i residenti che vivono nel triangolo Madonna del Cerro, Monte Rotondo e parco archeominerario della miniera di zolfo di Cabernardi che tramite il social fb hanno messo la sera di venerdì 30 giugno un post con tanto di foto per chiedere aiuto alla rete al fine di rintracciare gli autori. Una caccia che hanno stravinto: gli incivili sono stati individuati dopo nemmeno dodici ore.

“Quando un’amica alle 7 della mattina  mi ha chiamato per dirmi che il nostro divano, tra l’altro perfettamente riconoscibile con la sua enorme chiazza marrone, era su Fb dalla vigilia, non ci potevo credere – racconta stupefatto R.A. – mai avrei immaginato che quelle persone che lavorano per una ditta pesarese e mi avevano consegnato lunedì 26 la nuova poltrona si sarebbero sbarazzati del mio sofa per strada. Ovviamente ho spiegato tutto ai carabinieri e pure fattura alla mano proprio per dimostrare che nel contratto era specificato consegna della nuova poltrona e il ritiro del nostro vecchio divano.“

Sul caso indagano i Carabinieri di Sassoferrato che già sabato mattina 1 l luglio  poco prima di mezzo giorno hanno fatto sgombrare la piazza dagli operai del Centro Ambiente Intercomunale Sassoferrato-Genga-Arcevia.

“Non ci sono scuse per un tale comportamento – spiega Claudio Camilletti, proprietario di un mobilificio nel sentinate – ma il fatto che i pochi fornitori di truciolato che ritiravano gratis i vecchi mobili fino a pochi mesi fa, oggi esigono un cospicuo pagamento potrebbe indurre società poche serie proprio per risparmiare ad abbandonare mobili nell’ambiente. Spero – conclude – che la nostra associazione di categoria, a breve avvia una negoziazione con le municipalizzate per consentirci di consegnare ai centri ambienti i mobili ritirati.”