Ricorso al Tar, mobilitazione dei parlamentari per chiedere sospensiva: Santarelli in azione
|Fabriano – «La notizia positiva, che dovremo sfruttare in tutti i modi, è che il tempo a disposizione per provare a percorrere altre strade non scade il 20 febbraio». Va avanti per la sua strada il Sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli: «oggi verrà depositato un ricorso al TAR con richiesta di sospensiva. Con l’avvocatura interna del Comune, abbiamo raccolto tutti i documenti necessari per ricostruire l’intera vicenda e dimostrare come sia impensabile e irresponsabile condannare le mamme del nostro intero territorio a viaggi della speranza. Una volta depositato e avviato l’iter chiederemo agli altri Comuni di intervenire ad adiuvandum per dare forza all’azione. Nella giornata di ieri invece ho inviato una lettera alla Regione e al Ministero della Salute, coinvolgendo i parlamentari del territorio, per prendere in considerazione e la “Sospensione di termini in materia di Sanità”, che prevede che il Regolamento 2/4/2015, n. 70, “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera.” non si applica nei Comuni del cratere, se interviene sui provvedimenti di riorganizzazione della rete ospedaliera il parere favorevole del Tavolo di Monitoraggio. Contemporaneamente continueremo a mantenere i contatti con le strutture del Ministero della Sanità per ottenere un incontro che dovrà servire a definire le intenzioni e le tempistiche della revisione del contenuto dell’Accordo Stato-Regioni per il punto che riguarda i Punti Nascita ».
Santarelli però tra tecnicismo e risorse finanziarie ci tiene a riporre la chiusura “temporanea” del Punto Nascita in un determinato contesto politico – amministrativo. «La Regione – afferma – poteva fare molto di più soprattutto in passato nella ricerca di pediatri, cosa che ci avrebbe posto in una condizione del tutto diversa. Inoltre, il parere del Comitato LEA, nel valutare i livelli essenziali di assistenza del 2017, ha rilevato una inadempienza per il punto nascita che invece andrebbe imputata all’annualità 2018. E’ un tecnicismo che può sfuggire ai più ma che è stato condiviso in parte dai componenti del tavolo e che avrebbe potuto, a mio avviso, offrire un motivo per impugnare il verbale e le conclusioni del Comitato. Infine, rimane la paura espressa anche ieri dalla Regione di vedersi ridotti i trasferimenti dello Stato per la sanità di una cifra che potrebbe andare dai 30 ai 60 milioni di euro ».
E sull’incontro di ieri in Regione, sostiene: «non mi aspettavo colpi di scena ma volevo capire di persona quale fosse il clima e provare a stimolare Presidente e funzionari su un paio di punti che a mio avviso potevano essere affrontati in modo più deciso».
Nota Stampa del Sindaco Gabriele Santarelli trasmessa di prima mattina del 19 febbraio 2019
Questo invece è la comunicazione inviata dal Presidente della Regione Marche sull’incontro con con il Sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli, di Sassoferrato e presidente dell’Area Montana dell’Esino – Frasassi Ugo Pesciarelli, di Genga Giuseppe Medardoni e il vicesindaco di Cerreto d’Esi Giovanni Montanari a proposito della chiusura del PNF trasmessa il 18 febbraio 2019 in tardo pomeriggio:
“Ho appena incontrato i sindaci del comprensorio fabrianese. È stato un incontro molto costruttivo: abbiamo parlato di come lavorare per raggiungere l’obiettivo condiviso che è quello di dare un futuro al punto nascita di Fabriano. Abbiamo deciso di fare una richiesta congiunta di incontro al Ministro per poter sottoporre le nostre ragioni, anche nel rispetto, da parte della Regione, delle iniziative che faranno i Comuni autonomamente nei confronti del Tar. Ad oggi infatti è mancato un interlocutore e quindi la risposta da parte del Governo sulla deroga. E’ un bene questo cambio di passo: anziché lanciarci in invettive reciproche è molto meglio andare a guardare fino in fondo dove sta il nodo per superare il problema e affrontarlo insieme, sapendo che il Ministro si è già espresso favorevolmente per la revisione questa politica sui punti nascita. Ma questa espressione ha bisogno di diventare concreta. Speriamo che ci sia un riscontro, una risposta che possa cambiare le cose, altrimenti dovremmo continuare con l’adempimento che il tavolo Lea (livelli essenziali di assistenza) ha chiesto alla Regione e cioè provvedere alla chiusura del punto nascita”.
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