Tagli, bugie e proteste: il “giallo” del Punto Nascita di Fabriano

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PUnto Nascita fabrianoFabriano – Tagli, bugie e proteste. Sanità bollente nel fabrianese. La prospettiva che si cancelli il reparto maternità dell’Engels Profili non passa. Si ritorna alle barricate come tre anni fa. Stessa identica protesta. La “marcia della vita” a difesa delle culle sabato 9 febbraio con ritrovo all’ospedale dalle 9 e 10, un lungo corteo fino in centro poi un “serpentone” di macchine martedì 12, partenza prevista intorno alle 8.30 con direzione Palazzo Raffaello ad Ancona per manifestare sotto le finestre della Regione Marche.

Storia di tagli…

«I tagli – attacca il Sindaco Gabriele Santarelli – sono la soluzione ai debiti milionari finora accumulati. Ho già denunciato che, nel 2018, a fronte di un piano dei fabbisogni di oltre 3milioni di eurom la Regione ne ha messi a disposizione solo 800 mila. Il 2019 non sarà diverso. E dunque non sarà mai possibile coprire le carenze di personale e spiega che i reparti chiudono>>.

Traccia una panoramica  preoccupante: pneumatologia a Jesi sparita, fisioterapia a Senigallia sta per scomparire, l’ Utic di cardiologia di Fabriano potrebbe essere smantellata.

Storie di bugie…

In presenza di una folta delegazione del Comitato a difesa del Punto Nascita di Fabriano, che da tre anni combatte per il mantenimento della struttura, Santarelli chiarisce: «Capire di chi sono le responsabilità consente di saper dove fare pressioni. Se la colpa è del Ministero, anche se alla sua guida è un ministro Cinque Stelle, si agisce. Ma dall’analisi dei dati, anche se ancora non abbiamo avuto del tutto accesso agli atti – riconosce – tramite conoscenze siamo riusciti ad ottenere delle risposte. E ne risulta una sequela di menzogne prodotte da Luca Ceriscioli».

Per il sindaco fabrianese è falsa l’affermazione che il Ministro Grillo abbia respinto la richiesta di deroga per il punto nascita di Fabriano. Solo il Comitato Percorso Nascita Nazionale, comitato tecnico, si è già espresso negativamente, nel maggio del 2018, quando c’era il governo Gentiloni.

Falso il fatto che sarebbe stata spedita la richiesta di deroga due anni fa. La richiesta è stata fatta dalla Regione Marche il 21 novembre 2017, pochi mesi prima che il Comitato prendesse posizione.

Falsa la richiesta del Ministero alla Regione Marche d’inviare l’atto formale di chiusura. E’ la conseguenza di quanto dichiarato dalla Regione nelle schede “Lea”. Ossia di aver già prodotto l’atto formale di chiusura probabilmente da diversi mesi.

Come non è vero che la Regione ha chiesto la deroga perché l’unico problema restava quello dei 300 parti l’anno. Il problema non sta nel numero dei parti, il Punto Nascita di Fabriano sta ampiamente sotto le 500 nascite e dunque necessita una deroga ma manca un pediatra h24, quello che dovrebbe essere garantito dalla Regione.

Infine, falsa la notizia che sono stati espletati due concorsi a tempo indeterminato per 15 e 9 pediatri. I pediatri sono stati mandati a Jesi e Senigallia, mentre a Fabriano solo medici con contratti a tempo determinato e dunque in transito.

«Il Presidente Ceriscioli – prosegue nel suo “J’accuse” il sindaco Santarelli –sostiene che la chiusura è legata al fatto che non vuole perdere 50milioni di euro. Ma qui la sincerità del Presidente annulla tutte le affermazioni fatte finora. In più, sulla somma, qualche chiarimenti dovrebbero essere fatti o sono, di nuovo, numeri gettati a caso». 

PUnto Nascita fabrianoInsomma, la chiusura del Punto Nascita di Fabriano migliorerebbe il rating della Regione, che andrebbe quindi premiata con stanziamenti maggiori, e rientra nella volontà del Presidente di mantenere un solo punto nascita per Provincia.

Ma se è vero che le leggi devono obbedire a principi, statistiche e rating, la chiusura delle “culle” a Fabriano, appare come un abuso di diritto. Ossia, non va nell’interesse di chi vive nel cuore dell’Appennino marchigiano, mentre la legge è stata ideata proprio per tutelarlo. Da qui la richiesta di deroga.

<<Ho chiesto – conclude il Sindaco Santarelli – un appuntamento con il Ministro Grillo per cercare di rimettere al centro la verità e capire se c’è ancora tempo per intervenire entro il 28 febbraio >>.

Intervenire con proposte magari concrete come puntare sull’area disagiata , e ribadire che Fabriano è ospedale di riferimento di almeno tre comuni dell’area interna Appennino Basso Pesarese Alto Anconetano. Territorio che include i comuni di Sassoferrato, Arcevia, SSAbbondio, Frontone che sono i pionieri della  Strategia Nazionale delle Aree Interne ideata per dare servizi nelle aree disagiate e contrastare lo spopolamento. Ribadire che la trasformazione in ospedale di Comunità di Sassoferrato è stato accettato dalal cittadinanza proprio perchè esisteva un Ospedale a Fabriano con reparti fondamentali tra ci quello del Punto Nascita. Od ancora lasciare i reparti aperti, punti di referimento per le mamme, e creare dei team di medici che si spostano di ospedale in ospedale e fanno tesoro di esperienze.

Véronique Angeletti@civetta.tv

Non vale la legge delle statistiche e dei principi: l’Engles Profili è un grande ospedale

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