Il sindaco: “Chiudere l’ospedale è penalizzante per la nostra comunità!”
|La proposta formulata dal direttore generale della ASUR Marche, dott. Piero Ciccarelli, in merito al piano di riconversione dei piccoli ospedali è sicuramente penalizzante per la nostra comunità, in quanto prevede la trasformazione del presidio ospedaliero “Sant’Antonio Abate” in Casa della Salute, con conseguente trasferimento del Reparto di riabilitazione da Sassoferrato all’ospedale di Fabriano. Tale manovra consentirebbe, secondo quanto dichiarato dallo stesso Ciccarelli, un risparmio di circa trecentoventimila euro, oltre al recupero dei costi sociali indotti dal trasferimento per effettuare la riabilitazione dei pazienti ricoverati per patologie cerebro-vascolari o operati in Ortopedia nell’Ospedale di Fabriano. Noi non siamo d’accordo con quanto dichiarato da Ciccarelli, crediamo, invece, che l’operazione comporti un aumento di spesa, dovendosi realizzare ex-novo il Reparto di riabilitazione nel nosocomio fabrianese. A tale proposito, ho chiesto ufficialmente al direttore generale che ci vengano sollecitamente forniti i dettagli numerici delle voci che concorrerebbero al risultato da lui citato sulla stampa. Ciccarelli non tiene conto degli effetti negativi, in termini economici, che la sua manovra comporterebbe per la nostra RSA, i cui costi rischierebbero di gravare sulle rette degli ospiti anziani ivi ricoverati. Ribadiamo con forza che non deve essere penalizzato il presidio ospedaliero di Sassoferrato, che, mantenendo il contenimento delle spese, ha raggiunto eccellenti livelli qualitativi nei servizi offerti ai pazienti dell’intero comprensorio sanitario. Gli interventi di riorganizzazione del servizio sanitario vanno indirizzati altrove, ovvero dove esistono centri di costo che generano spesa improduttiva.
Il sindaco
Ing. Ugo Pesciarelli