L’amministrazione contro lo spostamento dell’ospedale a Fabriano
|Un pullman con cinquanta passeggeri a bordo, ma non per una gita di piacere. Una delegazione del Comune di Sassoferrato, composta, appunto, da cinquanta persone, capeggiate dal sindaco Ugo Pesciarelli, si è recata ieri mattina ad Ancona nella sede della Regione, in occasione della seduta consiliare, per manifestare il proprio dissenso in merito al piano di riconversione dei piccoli ospedali. Un piano, quello proposto dal direttore generale dell’Asur Marche, Piero Ciccarelli, che penalizza fortemente il locale presidio ospedaliero “Sant’Antonio Abate”. Componenti della Giunta municipale, capi gruppo e consiglieri comunali e semplici cittadini hanno voluto rappresentare, con la loro presenza, il proprio, forte disappunto per un provvedimento ritenuto ingiusto, che prevede la trasformazione della struttura sanitaria sassoferratese in “Casa della salute”, previo trasferimento del locale Reparto di riabilitazione dalla città sentinate all’ospedale di Fabriano. Provvedimento che, di fatto, non comporta alcun risparmio nei costi del servizio sanitario, ma anzi un aggravio, dal momento che nel nosocomio fabrianese il reparto dovrebbe essere realizzato ex-novo, oltre a produrre un considerevole danno per l’utenza del territorio montano. Le legittime istanze dell’Amministrazione comunale erano state esposte, poco prima della seduta dell’assise regionale, dallo stesso sindaco Pesciarelli al presidente dell’Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, alla presenza dei vice presidenti Giacomo Bugaro e Paola Giorgi. Ciò che il primo cittadino ha illustrato a Solazzi è che il presidio ospedaliero di Sassoferrato ha una sua precisa identità e funzione e si appresta a garantire livelli di servizi sempre migliori, anche alla luce dei trentasei nuovi posti di Residenza Protetta, istituiti a seguito di un accordo tra Comune, Regione ed Asur, i cui lavori, dell’importo di un milione di euro, sono appena iniziati e che verrebbero inevitabilmente vanificati dal trasferimento del Reparto di riabilitazione. Il presidente Solazzi ha pienamente recepito le motivazioni addotte da Pesciarelli, tant’è che le ha esposte per intero nelle sue comunicazioni durante la seduta del Consiglio regionale. C’è tanta rabbia per un provvedimento ritenuto iniquo, ma anche una certa fiducia, ai vertici della civica amministrazione sentinate, «in quanto le ragioni esposte – spiega il sindaco – sono assolutamente legittime e perfettamente in linea con il piano sanitario regionale, con l’efficienza dei servizi ai cittadini e con il contenimento dei costi». Quella di ieri è stata una giornata particolarmente intensa per l’Amministrazione sentinate, tant’è vero che nel pomeriggio si è riunito il Consiglio comunale, nel corso del quale è stato votato un ordine del giorno sull’argomento in questione, approvato all’unanimità, che riportiamo testualmente:
«PREMESSO
• CHE la DGRM 1696 del 3 dicembre 2012, per ridurre la frammentazione ospedaliera, dispone
la riconversione delle strutture di piccole dimensioni, almeno una per Area vasta, in strutture
sanitarie extraospedaliere per il trattamento del paziente sub-acuto, con esclusione di Amandola
e di Pergola che mantengono funzioni per acuti, in funzione della collocazione geografica, della
viabilità, della organizzazione interna, ciò in coerenza con il Piano Socio-Sanitario Regionale
2012-2014.
• CHE il direttore della Asur Marche ha pertanto proposto, quale atto gestionale, un piano di
riconversione dei piccoli ospedali nella Regione Marche con il quale si riorganizza, riduce e
promuove la riconversione delle strutture esistenti in strutture che assumono il nome di Case
della Salute.
• CHE la struttura di Sassoferrato,in questa logica, è inserita nella tipologia Casa della Salute
a valenza territoriale la quale rappresenta la struttura sanitaria extra ospedaliera a medio/
bassa complessità, con formulazione organizzativa minima, destinata a contenere le attività dei
Medici di Medicina generale in forma integrata nelle 12 ore diurne e dei Medici della continuità
assistenziale nelle 12 ore notturne.
• CHE pertanto, in questa logica, è previsto di spostare a Fabriano il reparto di Riabilitazione
in quanto, costituendo quest’ultimo l’unico servizio ospedaliero presente nell’Ospedale di
Sassoferrato, si ottiene il risultato di chiudere a breve termine un presidio ospedaliero minore
nell’Area Vasta 2.
CONSIDERATO
• CHE il trasferimento del reparto di riabilitazione a Fabriano non comporta alcuna riduzione
significativa della spesa, ma anzi richiederebbe costi non trascurabili per allestire a Fabriano
gli ambienti necessari ad ospitare l’unità di riabilitazione che a Sassoferrato usufruisce di spazi
di recentissima ristrutturazione inaugurati dal Presidente della Regione e dall’Assessore alla
Sanità che nell’occasione hanno elogiato la scelta di Sassoferrato di riconversione verso servizi
di lungodegenza e riabilitazione.
• CHE nel mese di Gennaio il Comune di Sassoferrato ha affidato i lavori per la realizzazione
al piano primo dell’Ospedale di Sassoferrato di 36 posti di Residenza Protetta per un costo
complessivo di 1.000.000 di euro. Tale intervento consentirà un utilizzo razionale dell’intera
struttura (piano terra: Ambulatori specialistici, Potes ed eventuali medici di base – piano primo:
Residenza Protetta – secondo piano: RSA e Riabilitazione), realizzando quelle sinergie che
possono invece realmente ottimizzare i costi, garantendo adeguati livelli di servizio e riducendo
le spese complessive di gestione.
• CHE l’intervento per la realizzazione della Residenza Protetta al piano primo dell’Ospedale
di Sassoferrato, è frutto di un accordo di programma stipulato tra il Comune di Sassoferrato e
l’Asur, la quale ha riconosciuto la validità del modello virtuoso di integrazione socio-sanitaria
che consente realmente di perseguire gli obiettivi di economicità ed efficienza, garantendo al
tempo stesso elevati livelli qualitativi di assistenza.
• CHE il presidio così come progettato si configura come un solido e valido punto di riferimento
per l’intera area montana della Provincia di Ancona e della vicina Umbria come testimonia l’alto
numero di prestazioni extra-territoriali erogate (30%).
• CHE il territorio è uno dei più ampi della provincia di Ancona (circa 135 km2) con una
popolazione con un indice di invecchiamento tra i più alti della Regione Marche e distribuita
su oltre 40 nuclei abitativi, con una viabilità estremamente critica anche per quanto riguarda il
collegamento con i centri vicini.
• CHE il raggiungimento dell’obiettivo di diminuzione dei costi del Servizio sanitario nella Regione
Marche e della chiusura di almeno un ospedale nell’Area Vasta 2, può essere raggiunto senza
sacrificare l’impostazione generale della riconversione dell’ospedale di Sassoferrato, già da anni
concordata e sostenuta più volte e con forza dalla Giunta Regionale e dallo stesso Presidente, che
ha portato e porterà i veri risparmi economici e di gestione a cui tutti, con la massima serietà,
aspiriamo.
• CHE, pur nella necessità di preservare l’equilibrio anche economico dell’intero sistema sanitario
regionale in seguito ai tagli operati dal Governo, la chiusura dell’ospedale di Sassoferrato
appare, comunque, una scelta priva di ogni logica e di credibilità, sia in termini di riduzione dei
costi, sia in termini di attinenza agli indirizzi del citato DGRM 1696 del 3 dicembre 2012.
• Che la riconversione proposta per l’ospedale di Sassoferrato comprometterebbe la realizzazione
del modello virtuoso di integrazione socio sanitaria per il quale il comune di Sassoferrato sta
spendendo 1.000.000 di euro di denaro pubblico
CHIEDE
Per l’insieme delle ragioni sopra indicate che sia mantenuta la struttura ospedaliera di
Sassoferrato, conservando alla stessa la caratterizzazione di Casa della salute a valenza
territoriale con reparto di lungodegenza e riabilitazione.
CHIEDE INOLTRE
Un sollecito incontro con il Presidente della Regione Dott. Gianmario Spacca e la Giunta
regionale, prima della prossima seduta del Consiglio Regionale, con tutte le forze rappresentate in
Consiglio Comunale».