“20 anni di Palio” oggi la mostra del Fotoclub Arti Visive
|Fabriano – Più di 400 volontari sono impegnati nella realizzazione delle quattro infiorate artistiche del Palio di San Giovanni Battista. Dopo l’apertura delle Hosterie con buon successo di pubblico, questo pomeriggio si inaugura al Chiostro di San Venanzio la mostra fotografica “20 anni di Palio” a cura di Fotoclub Arti Visive Fabriano. In serata debutta il gruppo culturale Fabriano Dal Basso con l’evento in via Filzi “Percorrendo il Giano – Alla scoperta delle antiche lavorazioni artigianali”. Ultime ore dedicate alla sistemazione di alcuni dettagli. Poi, domani, dalle ore 15, il via ufficiale alla messa a terra dei fiori che andranno a realizzare i capolavori ammirati da migliaia di visitatori marchigiani e non. I bozzetti – il cui tema, nell’anno dei lavori di scopertura del fiume, è proprio il Giano – sono stati realizzati dagli alunni del liceo Artistico Mannucci di Fabriano. Si ricorda che le infiorate potranno essere ammirate già da sabato 13 giugno alle ore 15 durante tutte le operazioni di realizzazione che dovranno terminare entro le ore 12 di domenica 14 giugno. Attenzione all’iniziativa “Scatta una foto su Instagram”. Basta aggiungere l’hashtag #fabrianopalio, te la ricondivideremo sul nostro account ufficiale @fabrianopalio!
Per approfondire….
a cura di Marco Antonini
La presenza del Liceo Artistico Mannucci nel Palio di San Giovanni
Per Filomena Zanfardino e Patrizia Rossi, rispettivamente preside e responsabile di sede del Liceo Arstistico Mannucci “L’integrazione con il territorio è un aspetto che il Liceo Artistico Mannucci di Fabriano, con i suoi indirizzi Grafica e Audiovisivo-Multimediale, ha sempre considerato fondamentale per un atto educativo efficace che sappia coniugare l’acquisizione dei saperi e delle competenze insieme alle relazioni con i protagonisti della realtà cittadina. Proprio per questo la richiesta di collaborazione dell’Ente Palio è stata colta con entusiasmo da studenti e docenti come una grande opportunità che ha consentito al Mannucci di confrontarsi, attraverso la realizzazione dei bozzetti per le infiorate artistiche, con una delle iniziative più coinvolgenti e sentite dai fabrianesi. Dalla ricerca storica e dalla creatività dei ragazzi hanno quindi preso vita, con forme e colori accattivanti, elementi architettonici con le acque del fiume che scorrono nel cuore del centro storico della Città, vecchi Castelli, fabbri, cartai, dame, cavalieri e nobili fabrianesi. Un’occasione stimolante per conoscere ed approfondire la storia di Fabriano ed in particolare l’aspetto legato al fiume Giano, simbolo identitario della Città, attorno al quale hanno avuto origine e sviluppo le antiche arti ed i mestieri dei suoi abitanti. Un cammino affascinante condotto anche insieme agli artisti, gli storici, i volontari dell’Ente Palio, testimonianza viva e positiva per gli studenti, di impegno e disponibilità gratuita messe al servizio della propria comunità. Nella consapevolezza che tutto può essere migliorato e perfezionato, siamo certi che il coinvolgimento dei giovani è portatore di nuova linfa vitale e va perseguito con convinzione. Un caloroso grazie dunque – agli studenti Valentina Bracchetti, Luana Galassi, Lorenzo Megni, Marta Sparvoli i cui bozzetti sono stati scelti per realizzare le infiorate, e inoltre Rosario Bova, Mervin Ceka, Michela Cruciani, Martina Dell’Uomo, Jacopo Fraioli, Chiara Mazzini, Rebecca Montanari per l’impegno profuso e per il desiderio di migliorarsi nella tecnica dell’illustrazione; – ai docenti Anna Giordano e Marco Franchini che li hanno seguiti con passione e professionalità; – all’Ente Palio per questa grande opportunità offertaci, con la speranza che i nostri percorsi possano di nuovo incontrarsi il prossimo anno.”
Le quattro infiorate raccontate dagli autori dei bozzetti
PORTA del BORGO Infiorata: Piazza Garibaldi 50 – Hosteria: Chiostro di S. Nicolò
LORENZO MEGNI – “Il tema del bozzetto è il fiume Giano, simbolo significativo della città di Fabriano. Nel disegno possiamo trovare diverse sfumature di blu e azzurro che gradualmente si trasformano in verdi, rossi e gialli, dando vita a un alternanza di colori freddi e caldi. Alla sinistra troviamo il volto di una donna dalla pelle blu, in funzione di Ninfa Fluviale, caratterizzata da un viso chiaro e delicato, sinonimo di purezza e beltà. La Ninfa è raffigurata di profilo e dal suo soffio esce il fiume che circonda l’intero disegno, sfumandosi con i suoi capelli rosso fuoco. Al centro spunta dal fiume la mano blu della Ninfa, che tiene e modella la Fontana Sturinalto, eretta su disegno di Jacopo Di Grondolo nel 1285, ormai diventata uno degli elementi iconici di riferimento di Fabriano. Dalla fontana esce dell’acqua che si mescola e si confonde con il fiume, creando un legame di vita tra il fiume e la città. Dietro la fontana possiamo scorgere un accenno del Palazzo Del Podestà, contestualizzando il quadro in pieno centro storico. Il generare il fiume e il diventare tutt’uno con esso, fa della Ninfa oltre che un’allegoria del fiume stesso, un’allegoria della vita. Infatti nel disegno possiamo riconoscere tutti e quattro gli elementi: l’acqua e la terra negli azzurri e nei verdi del fiume; il fuoco nei capelli della Ninfa sfumati di rosso, marroncino e arancione; l’aria nel soffio della Ninfa, iniziatore del fiume. Sul fondo ai lati il fiume delinea due circonferenze rappresentanti due vortici d’acqua, che aiutano a dare più equilibrio all’insieme dei colori. Ho scelto il fiume come fulcro del lavoro, confrontandolo con la contemporaneità, infatti esso è l’elemento più antico di Fabriano, presente ancora prima della nascita della città. Ancora oggi infatti possiamo vederlo e sentire il suo scorrere passeggiando per le vie fabrianesi.”
PORTA CERVARA Infiorata: Chiesa di S. Filippo – Hosteria: Via della Ceramica
LUANA GALASSI – “Per raffigurare lo stretto legame fra la città di Fabriano e il fiume Giano sono stati scelti i soggetti che, più di altri, rappresentano questa unione. Al centro del bozzetto vi sono, come elementi principali, una dama e la fontana Sturinalto, icona della nostra città. La donna, vestita con abiti sontuosi, è segno tangibile che molti tessuti pregiati venivano lavorati a Fabriano attraverso l’uso dell’acqua; lei, come l’acqua, è fonte di vita. L’arco del podestà sembra abbracciare i due soggetti e l’unione di questi tre elementi riporta nuovamente al vincolo antico fra l’acqua e la città di Fabriano. Alla base dell’arco, volutamente rappresentato in ferro, vi sono due figure maschili, sono due fabbri che impegnati nel proprio lavoro riportano alla mente la fiorente arte della lavorazione del ferro, importantissima per la crescita e lo sviluppo della nostra città. La scritta “Castrum Vetus e Castrum Novum” inserita all’interno del cartiglio che sovrasta l’arco significa “Castello Vecchio e Castello Nuovo” e ricorda appunto i due antichi castelli dalla cui unione è nata la città così come oggi la si conosce, ed il cartiglio vuol rappresentare la carta prodotta dalle famose cartiere di Fabriano. La cornice infine simboleggia le 4 porte: Pisana, Piano, Cervara e Borgo, raffigurate come gocce d’acqua proprio per rimarcare il legame tra Fabriano e il Giano.”
PORTA del PIANO Infiorata: Chiesa S. Domenico – Hosteria: Chiostro S. Benedetto
VALENTINA BRACCHETTI – “L’acqua…il lavoro…la bellezza” Il bozzetto vuole onorare il fiume Giano che per secoli ha accompagnato l’operosità dei fabrianesi e che ci regala ancora in abbondanza acqua indispensabile per il nostro lavoro. Acqua e lavoro sono i veri protagonisti. Lo scotano, arbusto che dipinge di vivi colori i nostri boschi, è lo strumento che i “conciatori di pelli “ hanno usato da sempre. Messo a macerare nell’acqua raccolta dal fiume nel “vallato cupo”, permetteva di ottenere una lavorazione di eccellenza. Così l’acqua abbondante e pulita era ed è la base della lavorazione della carta che di Fabriano è l’orgoglio, quasi un sinonimo. Dobbiamo questa fama all’abilità del “mastro cartaio” che per secoli ha immerso le sue mani nella tina per realizzare quel foglio che può, a ragione, essere considerato culla della nostra cultura. è questo foglio, ornato dalla filigrana rappresentante lo stemma della famiglia Chiavelli, che il mastro cartaio offre come omaggio alla nobile Livia. Piazza Alta nasce proprio come omaggio all’acqua: ad essa viene innalzato questo splendido monumento che è la “Fontana Sturinalto”. I suoi tre catini nobilitano il grande Palazzo del Podestà e l’arco che lo orna, quasi un elegante invito a raggiungere il Giano che scorre in fondo alla via. Nella fontana ho inserito lo stemma di Fabriano: Il “fabbro Mastro Marino” che, come tanti operosi fabrianesi, proprio sul fiume lavora con incudine e martello . Sopra si notano anche i simboli dei “lanaioli”, altra attività che poteva prosperare e realizzare prodotti di grande qualità grazie all’acqua del fiume Giano. Le due immagini a fianco di Mastro Marino sono la riproduzione di due antiche filigrane. La “filigrana”, invenzione che ha reso Fabriano famosa nel mondo. Sul cielo della piazza splendono due pavoni con i quali ho voluto simboleggiare l’operosità della nostra gente e l’aspirazione al bello di cui i nostri “artisti” hanno dato ampia testimonianza nei secoli.”
PORTA PISANA Infiorata: Ridotto Teatro Gentile – Hosteria: Chiostro S. Biagio
MARTA SPARVOLI – “L’importanza che il fiume Giano ha avuto per la nostra Fabriano è visibile nel centro dell’immagine che vede come protagonisti due elementi: la fontana Sturinalto, simbolo del fiume, da cui fuoriesce l’acqua che va a circondare il secondo elemento, il Fabbro Mastro Marino, personaggio simbolo di Fabriano. Una cornice gotica racchiude il tutto dando risalto ad un passato che ha condizionato il nostro presente. Nelle due trifore vi è rappresentata la cartina dell’espansione della produzione di carta che dall’oriente giunse sino a noi, di cui Fabriano divenne il polo produttivo principale. Dalle trifore scendono dei fiori di scotano che, nella tradizione cartaria fabrianese, venivano utilizzati per ricavare un componente essenziale. Il fabrianese Ambrogio di Bonaventura, reso riconoscibile dal suo simbolo impresso nel foglio che tiene tra le mani, commercializzò questo prezioso prodotto nel mondo allora conosciuto, rendendo Fabriano famosa per la sua carta, manufatto unico e ricercato. Completa la cornice un panneggio che svolgendosi si colora con le cromie delle quattro Porte di Fabriano; esso è la continuazione della veste di una nobildonna della famiglia Chiavelli che diede un’impronta politica e culturale nella Fabriano di quel tempo, ancora oggi visibile.”
Weekend: dopo le infiorate l’innalzamento dei Gonfaloni
‘Riscopriamo il nostro passato senza lasciare al caso le tradizioni che ispirano il Palio di San Giovanni Battista.’ E’ lo slogan che accompagnerà l’innalzamento dei Gonfaloni previsto domani, in piazza del Comune, alle ore 21,30. “E’ la prima uscita ufficiale dei nostri semplici ma pur sempre fascinosi costumi medioevali. Un ricco drappello di personaggi istituzionali celebrerà – spiegano – l’inizio della manifestazione. Sarà compito dei Priori delle Porte accettare la sfida lanciata e dare così inizio ai giochi issando sul terrazzo di Palazzo Chiavelli i quattro scudi di ferro che rappresentano gli stemmi delle Porte.” Il lungo week end fabrianese prevede anche musica e teatro. Domenica, alle ore 17.30, è previsto il concerto della Banda Città di Soliera sul Sagrato della Cattedrale e alle ore 21,30 spettacolo inaugurale ‘Sulle sponde del fiume Giano’ a cura di Don Umberto Rotili con la compagnia teatrale di Attiggio, Argignano e Bassano.