Non solo bronzi… ma anche monete
|Pergola – Nella lunga storia pergolese (iniziata nel 1234, anno di fondazione), il Settecento è stato un secolo denso di avvenimenti, alcuni dolorosi (i terremoti del 1703, 1717 e 1781 e le devastazioni causate dalla guerra di successione ai troni imperiali di Austria e Spagna che coinvolse lo Stato Pontificio dal 1709 al 1744), ma fortunatamente altri molto positivi: la bolla di Benedetto XVI che nel 1752 concesse a Pergola gli onori e le prerogative di città (per l’occasione venne completato il palazzo comunale e venne costruito il teatro ) e la costituzione, nel 1796, della zecca di Pergola che rimase attiva fino al 1799. Circa 150 anni dopo operò a Pergola un giovane sacerdote, don Giovanni Carboni (1913-1971), che, oltre ad essere uno dei protagonisti della nascita della squadra di calcio locale, era uno studioso e appassionato di storia. Le monete coniate in quel periodo sono state dunque raccolte dal sacerdote e donate al Comune che nel 1999, in occasione dell’inaugurazione del museo dei bronzi dorati, ha predisposto una apposita sala dove è possibile ammirare la preziosa raccolta numismatica, con alcuni esemplari unici e di grande bellezza. La raccolta è stata oggetto di studio e di approfondimento, in quanto la parte più rilevante permette di avere una visione dettagliata della circolazione monetaria nei territori pontificio alla fine del diciannovesimo secolo. Una ragione in più per visitare il museo che ospita i famosi bronzi dorati, oggetto di una lunga contesa tra Pergola e Ancona.
Giuseppe Milito