Il Paese che d’immigrazione nacque e d’emigrazione rischiò di morire
| Offre un panorama che spazia fino al mare Adriatico ed anche un’incantevole visuale della valle del Cesano. Ha un palazzo imponente detto centrale e case tutte in file e tutte uguale. Vanta una piazza detta Mezzana e tre vie principali: il Corso Tomatis, la via Rostan e via Boschetti. Nomi che sono quelli dei principali dirigenti della Montecatini. E’ Cantarino, un paese costruito nel 1920 per fornire un alloggio ai minatori senza casa. Nasce sulla scia dei “villaggi operai europei che si raccolgono attorno ad un’ attività industriale e rispecchia il concetto di un’edilizia popolare che ha una visione di comunità ideali dove gli individui sono omogenei e solo apparentemente differenziati”. Apparentemente. Perché Cantarino è un paese che tuttora porta i segni della vita delle 64 famiglie che fino alla chiusura la abitavano. Le fonti d’acqua, i lavatoi, il forno comune, i bagni pubblici, l’asilo, la scuola, la chiesa, il dopo lavoro. Famiglie che furono costrette ad andarsene ma che rimasero legate al paese al punto che d’estate tuttora si riempie con i villeggianti eredi dei minatori emigrati a Ferrara, in Sicilia od in Belgio.
Nella sua chiesetta, dedicata ai minatori, c’è la statua di Santa Barbara. Quella che proteggeva i minatori dal XIII esimo livello.
Ha finestre piccole, immense travi a vista e panche di legno. Ed anche un piccolo-grosso problema strutturale che a breve sarà risolto. La Curia ha stanziato proprio la settimana scorsa fondi per ripararla.
Cantarino è anche una delle tappe del Presepe Diffuso. Un’iniziativa tutta sassoferratese che mette in evidenza tutte le manifestazioni legate alla natività in paese e nelle frazioni. Per tre settimane, le fonti diventano il teatro della nascita del bambino Gesù. Merito di Patrizia, Rino, Maurizio Greci e di Valter Marchionni, che ogni anno, allestiscono un immenso paesaggio-presepe.
Véronique Angeletti
Fonte : Patrizia Greci, “Cantarino” tratto dal libro “Cabernardi, la miniera di Zolfo”, Don Dario Marcucci, Giuseppe Paroli, IV edizione, aprile 2009, Tipografia Garofoli, Sassoferrato
Gran parte delle fotografie sono del fotografo e videomaker fabrianese Roberto Donna
Per approfondire…
http://www.alpcub.com/tesi%20sandra/testo/cap%20I/3%20esempi_di_villaggi_operai.htm